IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

7 GENNAIO 2007: PRIMA VIOLAZIONE ECLATANTE DEL PATTO DI LEGALITA'

LA LETTERA DEI CITTADINI:
Al Prefetto di Milano
Al Sindaco di Opera
Alla Provincia di Milano
Alla Caserma dei Carabinieri di Opera
Alla Questura di Milano

Opera, 7 gennaio 2007
PREMESSO CHE:
alle ore 19.30 di oggi, una donna rom è uscita frettolosamente dal campo nomadi, dirigendosi verso la rotonda, per incontrarsi con un’altra donna che l’attendeva dietro alla siepe .
Su segnalazione dei cittadini del presidio , si sono informate le forze dell’ordine di quanto stava accadendo, che hanno inseguito la stessa ed è stata successivamente riaccompagnata al campo, senza però fermare la seconda .
Dopo qualche minuto si sono sentite delle grida femminili e poco dopo è sopraggiunta un’ambulanza e la rom è stata portata con sirene spiegate (quindi con codice rosso) al pronto soccorso.
Successivamente, le forze dell’ordine sono aumentate e sono arrivati anche dei rappresentanti della Casa della Carità.
Abbiamo constatato tramite Croce Rossa e le forze dell’ordine che la donna ha subito una violenta aggressione. Considerato che i capi famiglia rom hanno firmato il Patto di Socialità e di Legalità in cui il punto 3 cita :
- Mi impegno a creare nel campo con le altre famiglie un clima di rispettosa convivenza per cui da parte mia e dei miei familiari non ci sarà nessun tipo di comportamento che possa portare a liti e violenze.
CHIEDIAMO QUANTO SEGUE:
1- perché non sono state fermate entrambe le donne ?
2- perché la donna fermata non è stata portata in caserma per gli accertamenti del caso ?

Chiediamo inoltre di avere notizie certe sull’accaduto e se, venuto meno il Patto sopra citato le Istituzioni garantiranno ai cittadini il rispetto dello stesso.
In rappresentanza dei cittadini del presidio:
Cristina Toniatti
Ileana Zacchetti
Ettore Fusco
Alberto Pozzoli
Antonio Buono
LA RISPOSTA DEL SINDACO RAMAZZOTTI:
Opera (8 gennaio 2007) - "L'episodio avvenuto ieri è gravissimo, però il fatto che l'uomo verrà allontanato dal campo è la conferma che il patto di legalità, alla sua prima verifica, funziona". Il Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti commenta così l'episodio avvenuto ieri sera al campo rom di Via Marcora, dove un uomo ubriaco ha pestato la moglie, perchè chiedeva al marito di smetere di bere. Sul posto è immediatamente intervenuto don Virginio Colmegna che ha accompagnato la donna all'ospedale humanitas di Rozzano. Madre di tre bambini, non tornerà più al campo di prima accoglienza di Opera, ma sarà ospitata con i suoi piccoli alla casa delle carità di Milano.
"Peccato - dice ancora il Sindaco - che esponenti della minoranza di centrodestra non abbiano perso occasione di alimentare la campagna di propaganda contro la comunità rom, per la quale la città ha invece dimostrato, anche durante la festa del Natale ortodosso, la voglia di conoscere da vicino persone che hanno scelto la strada della legalità".
Ed è proprio perché è stato violato il "Patto di socialità e di legalità con gli abitanti del campo di Opera" che l'uomo che si è reso protagonista dell'aggressione alla moglie verrà allontanato. Non è stato rispettato, nello specifico, il seguente punto: "Mi impegno a creare nel campo con le altre famiglie un clima di rispettosa convivenza per cui da parte mia e dei miei familiari non ci sarà nessun tipo di comportamento che possa portare a litigi e violenze (ubriachezza...)".
E alla fine del documento si legge: "So che se trasgredisco anche una sola di queste regole che ho accettato, verrò immediatamente allontanato con tutta la mia famiglia dal campo". Detto e Fatto.
Ufficio stampa Comune di Opera
IL VOLANTINO DIFFUSO DAI PRESIDIANTI CHE HANNO ASSISTITO:
IN DATA 7 GENNAIO 2007, ALLE ORE 19 CIRCA, PRESSO L’ACCAMPAMENTO NOMADI ALL’INTERNO DELL’AREA CIRCENSE, SI E' VERIFICATO UN INQUIETANTE INCIDENTE:
I PRESIDIANTI HANNO NOTATO UNA DONNA ROM ALLONTANARSI DAL CAMPO PER ANDARE AD INCONTRARE UN’ALTRA DONNA CHE L’ATTENDEVA DIETRO UNA SIEPE.
INFORMATI I CARABINIERI PRESENTI SUL POSTO LA DONNA è STATA FERMATA MENTRE L’ALTRA HA COMINCIATO A CORRERE DILEGUANDOSI FRETTOLOSAMENTE.
L’UNICA DONNA FERMATA E' STATA RIACCOMPAGNATA AL CAMPO DALLE FORZE DELL’ORDINE.
DOPO POCHI MINUTI SI SONO UDITE URLA DI DONNA ED IN BREVISSIMO TEMPO E' GIUNTA SUL POSTO L’AUTOAMBULANZA CHE HA TRASPORTATO LA DONNA AL PRONTO SOCCORSO A SIRENE SPIEGATE.
SI E' POI APPRESO CHE LA DONNA E' STATA PERCOSSA DA ALTRE PERSONE DEL CAMPO, PRESUMIBILMENTE IL MARITO, PER RAGIONI NON ANCORA CERTE.
AI PRESIDIANTI E' STATO COMUNICATO CHE VI E' STATA UNA SEMPLICE LITE FAMILIARE.
CERTAMENTE NON VI E' STATO PROVVEDIMENTO ALCUNO PER IL PRESUNTO TRAFFICO LOSCO CHE LA DONNA SVOLGEVA CON LA SUA COMPLICE FUGGITA NE', TANTOMENO, LA STESSA E' STATA TRADOTTA IN CASERMA PER ACCERTAMENTI COME SAREBBE CAPITATO AD UN CITTADINO OPERESE.
DI QUANTO ACCADUTO ABBIAMO INFORMATO LE AUTORITA', LA STAMPA E VOI CITTADINI.
AUSPICHIAMO UN INTERVENTO IMMEDIATO FINALIZZATO AL RIPRISTINO DELLA LEGALITA' SUL NOSTRO TERRITORIO.
NON ACCETTIAMO COMPORTAMENTI ILLEGITTIMI DA PARTE DI OSPITI NON DESIDERATI CHE SENZA ALCUN DIRITTO OCCUPANO UN AREA DEL NOSTRO PAESE.
DAL PRESIDIO FISSO DELL’AREA CIRCENSE nocamponomadi@libero.it

OPERA, FUORI UNO: ALLONTANATO IL PRIMO ROM UBRIACO
HA PICCHIATO LA MOGLIE
Da La Padania del 9 gennaio 2007 di ALESSANDRO MORELLI
Un urlo nel tranquillo pomeriggio del presidio operese. Un’ambulanza corre a sirene spiegate e una donna rom, malmenata dal marito, finisce all’ospedale. Questa è la brava gente che il sindaco di Opera e Don Colmegna hanno voluto portare nella cittadina. Quelli che non più di 20 giorni fa hanno firmato una carta in cui dicono che saranno bravi, irreprensibili, quelli che sanno di avere gli occhi di una città (e non solo) addosso e se ne fregano. Questa è la realtà che Il sindaco Ramazzotti si è portato in casa, anzi, per essere precisi sotto le case dei suoi concittadini. La soluzione? Spedire a casa il rom violento (che allora una casa da qualche parte la deve pur avere).«L’episodio avvenuto ieri è gravissimo - ha affermato il primo cittadino operese -, però il fatto che l’uomo verrà allontanato dal campo è la conferma che il patto di legalità, alla sua prima verifica, funziona»: il sindaco, Alessandro Ramazzotti commenta così l’episodio avvenuto domenica sera al campo Rom di via Marcorca, dove un uomo ubriaco ha pestato la moglie, perché chiedeva al marito di smettere di bere. Sul posto è immediatamente intervenuto don Virginio Colmegna che ha accompagnato la donna all’ospedale Humanitas di Rozzano. Madre di tre bambini, non tornerà più al campo di prima accoglienza di Opera, ma sarà ospitata con i suoi piccoli alla Casa della Carità di Milano. «Peccato - dice ancora il Sindaco - che esponenti della minoranza di centrodestra non abbiano perso occasione di alimentare la campagna di propaganda contro la comunità Rom, per la quale la città ha invece dimostrato, anche durante la festa del Natale ortodosso, la voglia di conoscere da vicino persone che hanno scelto la strada della legalità» Proprio perché è stato violato il “Patto di socialità e di legalità con gli abitanti del campo di Opera”, ricorda il sindaco, l’uomo che si è reso protagonista dell’aggressione alle moglie verrà allontanato. Non è stato rispettato, nello specifico, il seguente punto: “Mi impegno a creare nel campo con le altre famiglie un clima di rispettosa convivenza per cui da parte mia e dei miei familiari non ci sarà nessun tipo di comportamento che possa portare a litigi e violenze (ubriachezza...)”. Alla fine del documento si legge: “So che se trasgredisco anche una sola di queste regole che ho accettato, verrò immediatamente allontanato con tutta la mia famiglia dal campo”. Dura la reazione della Lega con il suo segretario provinciale, Marco Rondini: «Sono bastati pochi giorni per vedere in azione la brava gente del campo nomadi, cosa che per altro tutti ci aspettavamo. Il sindaco continua ad arrampicarsi sugli specchi cercando di far valere l’importanza di un patto per la legalità assurdo e attaccando l’opposizione su un fatto gravissimo che è avvenuto a poca distanza dalle decine di persone presenti al presidio contro il campo». E proprio su questo tema rilancia il consigliere comunale leghista Ettore Fusco: «Noi, a differenza di Ramazzotti, eravamo presenti e ci siamo limitati a riportare i fatti. Piuttosto che a scaricare colpe su altri, esca dal “Palazzo” e faccia un giro per la città per rendersi conto di quanti “nuovi” zingari girano per le nostre strade». Ma di bugie Fusco ormai si è abituato, primo tra tutti «il giornale del Comune che aveva annunciato un Consiglio Comunale sul tema, mentre all’ordine del giorno di campo nomadi non c’era neppure l’ombra. Tutta carta per gli avvocati come nel caso di notizie false riguardanti gli onesti cittadini operesi sparate sui quotidiani».Le polemiche rimbalzano anche alla Regione, dove il comunista Luciano Muhlbauer definisce una “bomba a orologeria” la proposta di modifica della legge sul governo del territorio avanzata dalla giunta lombarda lo scorso 13 dicembre riguardo ai rom e fortemente voluta dalla Lega Nord. La giunta vuole introdurre per legge “il principio del consenso dei comuni limitrofi all’insediamento di campi di sosta o di transito dei nomadi, da acquisire sin dalla stesura del documento di piano”. In questo modo, secondo il Prc, il centrodestra «abusa dello strumento urbanistico per accontentare la demagogia xenofoba di Lega e An. Accadde già nella primavera scorsa, in occasione di un’altra modifica della legge 12, quando fu surrettiziamente introdotta una norma anti-moschee, peraltro palesemente illegittima sotto il profilo costituzionale. Ma questa volta la strumentalizzazione politica supera ogni limite di decenza». A Rifondazione risponde il consigliere leghista Fabrizio Cecchetti: «Forse Muhlbauer non si accorge che la decenza viene superata ogni giorno quando dei nostri concittadini finiscono vittime della delinquenza o anche solo quando devono andare a pagare tasse o fare richieste edilizie. I rom possono costruire ciò che credono ma se un lombardo non rispetta leggi e leggine diviene un “delinquente” in piena regola. Bene ha fatto l’assessore Boni a portare avanti questa proposta e la Lega continuerà su ogni fronte, compreso appunto quello urbanistico, per togliere prerogative concesse in maniera assurda a stranieri e severamente vietate ai lombardi».
INTANTO AL PRESIDIO: erano le 20 circa quando i presidianti al campo hanno assistito al fatto come descritto nel volantino ed hanno sollecitato l'intervento delle forze dell'ordine.
Una volta riportata al campo la donna, che non è fuggita dai militari, i suoi connazionali o solo il marito hanno provveduto a fare giustizia. Le urla disumane della donna "si sentivano sin dal Santuario della Madonna dell'Aiuto" come ha testimoniato un ragazzo che giungeva al campo a piedi ed i carabinieri sono entrati nel campo, con sommo stupore dei rom abituati a vivere in zone franche, dove le forze dell'ordine non mettono piede neppure davanti a evidenti violazioni di legge.
A portare via la donna è stata un'ambulanza e solo successivamente sono arrivati Don Colmegna ed i suoi aiutanti.
Quello che lascia perplessi è la pervicacia con cui Ramazzotti continua a distorcere fatti cercando di dare un'immagine del campo diversa da quella reale giungendo persino a demonizzare i suoi amministrati ed a mettere in dubbio le parole dei suoi elettori.
Persino sulla festa del Natale ortodosso giunge a citarla a dimostrazione di una presunta "voglia di conoscere da vicino persone che hanno scelto la strada della legalità" che secondo lui avrebbe pervaso gli operesi.
Eppure non c'era nessuno se non i quattro volontari che si recano al campo tutti i giorni e che si sospetta siano pagati dal comune.
Ma Ramazzotti ha già varcato il limite della decenza da tempo e nulla più sorprende gli operesi che oramai pensano sia uscito di senno per l'accaduto.
Del resto Ramazzotti vive scortato e con gli agenti sempre sotto casa sua... non si deve sentire troppo al sicuro, strano per un Sindaco che mostra tanta spavalderia e padronanza delle volontà dei suoi amministrati.

Nessun commento: