IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

6 GENNAIO 2007: I ROM PRANZANO ALL'ORATORIO.

I rom festeggiano l'epifania con un pranzo offertogli dalla curia all'oratorio. Insieme a loro Don Virginio Colmegna ed alcuni suoi collaboratori oltre a persone di un altro oratorio, non quello operese, per fare l'ennesimo atto di propaganda buonista cercando di spacciare per operesi quelli che in realtà non lo sono.
Alla sera la "grande festa di Natale al campo rom" promossa dal Sindaco Ramazzotti non la si vede, forse entrano le solite due, tre persone per fare chissà cosa ma di festa non se ne vede l'ombra.
Invece al presidio riscuote un successone la goliardica "festa della befana" con tanto di signore vestite da befana, salamelle e vin brulè per tutti.
Molti operesi stanno riscoprendo quello che Ramazzotti e le istituzioni contavano non fosse più nel dna dei lombardi: il senso di appartenenza alla comunità.
La serata di festa porta tanti cittadini e molti più agenti del solito al presidio ma oramai la presenza di Carabinieri e Polizia è vista dai cittadini come una garanzia di sicurezza. Con loro si socializza e gli agenti della digos lavorano indisturbati infiltrandosi tra i cittadini che non diffidano di nessuno, tanto qui sono tutti con la coscienza a posto.
I numerosi accampamenti che si stanno formando intorno al paese, tra Locate, Pieve e Siziano sono stati tutti immediatamente sgomberati. Erano rom in attesa di trasferirsi a Opera non appena si sarebbero calmate le acque. Di giorno le ricognizioni in paese e di sera a dormire nei loro campi provvisori.
Ma qui non sembra proprio che le acque si possano calmare e la presenza di tanti rom in paese rischiava di innescare una miccia esplosiva cui la Prefettura ha posto fine allontanando tutti i nomadi arrivati in zona.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

siete patetici. ad un anno di distanza si può solo constatare che siete degli abominevoli razzisti intolleranti e che fusco non dorme ancora sonni tranquilli per quella brutta faccenda dell'incendio delle tende al campo rom.
buoni ricordi a tutti. ognuno ha quelli che si merita.

Anonimo ha detto...

A quanto pare gli incubi sei tu che li hai... i nostri sonni sono diventati tranquillissimi adesso.
Se senti il bisogno di sfogarti comunque fai pure... siamo qui anche per aiutare quelli come te... anche se è impresa quasi impossibile.
Le sfide ci piaciono.

PS: Fusco scrivilo con la effe maiuscola, denota ignoranza fare il contrario.
Saluti da un abominevole razzista intollerante.

Ettore Fusco ha detto...

Caro anonimo cui infastidiscono i ricordi degli operesi, scommetto che sei uno di quelli che assilla la gente con la storia di come sono andate le cose in occasione dell'olocausto, del fascismo e del nazismo, e lo fai giustamente "per non dimenticare".
L'importante è conoscere la storia per non commettere nuovamente gli errori del passato. Ed anche per meglio comprendere le singole posizioni dei protagonisti della storia stessa.
Conoscere la storia senza etichettarla non è certo prerogativa di una certa parte politica che, comunque, dovesse avere dettagli con cui arricchire questo blog è invitata a farlo.
I commenti sono stati lasciati aperti apposta per questo, non per insultare la gente.
Cordiali saluti,
Ettore Fusco.