IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

18 GENNAIO 2007: CHE FACCIA TOSTA RAMAZZOTTI AD ACCUSARE ALTRI DI ARRIVISMO

In paese si discute su quale possa essere il tornaconto per un Sindaco che impone ai suoi cittadini un campo nomadi, sicuramente nobile come operazione umanitaria ma piuttosto inpopolare, e le più gettonate ipotesi riguardano una candidatura in Provincia con il suo complice Filippo Penati oppure una promozione sul suo lavoro all'AEM grazie all'altra complice, nell'operazione rom, la Signora Letizia Moratti Sindaco di Milano e, pertanto, influente sulla municipalizzata milanese che ha fornito gli ultimi tre sindaci comunisti al nostro paese (Orlando, Ferrari e Ramazzotti).
Ma a questo gioco non partecipano i consiglieri di opposizione che si limitano a considerare il grave errore politico di Ramazzotti una leggerezza legata alla sottomissione verso istituzioni più alte in grado e soprattutto mancanza di amore ed interesse per una terra ed una comunità a cui evidentemente non si sente di appartienere.
L'arroganza e la presunzione del padre padrone abituato a comandare a bacchetta la sua maggioranza, che non ha voce in capitolo su nulla, fa il resto.
Persino gli assessori, se vogliono parlare, devono schierarsi al suo fianco e fingere approvazione altrimenti devono restare in silenzio. Di dissentire non se ne parla affatto.
Gli assessori Borghi, Liguori e Armelloni entrano infatti bene nella parte degli assecondatori e ci mettono molto del proprio... dal gesto dell'ombrello di Borghi alle reiterate illazioni di Liguori sul ruolo dei consiglieri Fusco e Pozzoli nei fatti del 21 dicembre.
Armelloni, l'Assessore ai servizi sociali di rifondazione comunista, lavora invece ai fianchi propagandando la sua linea intollerante contro fascisti, leghisti e berlusconiani definendoli tutti imprenditori della paura. Del resto cosa ci si può aspettare da uno che per sua ammissione ha iniziato a fare politica a quattordici anni con rifondazione comunista in contrapposizione alla "scesa in campo di Berlusconi"? Ovviamente spopola sui siti antifascisti dei centri sociali.
IL COMUNICATO STAMPA DELLA LEGA NORD CHE TUTELA L'IMMAGINE DEL CONSIGLIERE FUSCO
La Lega Nord intende rispondere alle calunnie del Sindaco di Opera, apparse in un intervista a Il Giorno del 18 gennaio.
Le illazioni del Sindaco sono semplicemente vergognose – dice Marco Rondini, Segretario Provinciale della Lega Nord.
Ramazzotti ha accusato in maniera vigliacca il nostro Consigliere Comunale, Ettore Fusco, di aver cavalcato la protesta per far carriera nel Movimento, per avere in premio una candidatura in Provincia o in Regione. Ettore Fusco si è invece impegnato, come gli ha dettato la sua coscienza di cittadino operese e di militante leghista, perché non venisse perpetrato il sopruso del campo di via Marcora, un provvedimento contro gli operesi e deciso senza gli operesi.
Fusco, peraltro, ha dovuto subire le ingiurie vili che la sinistra gli ha vomitato addosso, senza potersi difendere perché il Sindaco gli ha impedito il confronto, vietandogli la presenza ai tavoli di trattativa e ai dibattiti sulle tv locali.
Gli esponenti della Lega intervenuti ad Opera in queste ultime settimane non hanno fatto altro che raccomandare ai manifestanti il rispetto della legalità, il rispetto delle forze dell’ordine, e di evitare gesti sconsiderati, come quelli del 21 dicembre. Inoltre se la Lega sta guidando la protesta, come dice il Sindaco, è solo perché i nostri rappresentanti vogliono essere vicini a questi cittadini, al contrario di quegli amministratori che assumono decisioni di portata eccezionale senza consultare gli amministrati. Il consenso dei cittadini non serve solo il giorno delle elezioni, ma deve essere il metro con cui continuamente gli amministratori misurano il proprio operato, e valutano se le proprie azioni siano o meno in sintonia con le reali esigenze della cittadinanza.
Chi amministra male accetti le contestazioni e si sorbisca la sua dose di fischi.
Il Sindaco di Opera – conclude Rondini – ha ricordato che l’anno prossimo non potrà ricandidarsi. Ma, ci chiediamo, perché i sindaci di sinistra che devono andare al rinnovo di mandato, o i candidati che si presentano per la prima volta, non dichiarano pubblicamente, in campagna elettorale, cosa intenderanno fare, una volta eletti, riguardo ai nomadi? Perché non dicono con trasparenza agli elettori “se mi voterete, metterò la nostra città a disposizione per accogliere i rom”? Abbiano il coraggio di misurarsi con le regole della democrazia e si assumano da subito delle responsabilità, invece di far piovere in seguito, sulla testa dei cittadini, delle tegole come il campo di via Marcora.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'impegno da parte di alcuni attivisti di Azione Giovani di un circolo neretino, volto a cassare con un pennello delle scritte antisemite su alcuni muri nei pressi della casa degli ebrei a Santa Maria al Bagno, è stato definito dalla stampa locale, addirittura "un gesto nobile", e pare abbia suscitato l'interesse di alcuni ben pensanti che non hanno esitato a complimentarsi per cotanta generosità, riconoscendo loro una medaglia sul petto.
Naturalmente da antifascisti non si può non essere d'accordo sulla condanna di atti razzisti contro la popolazione ebraica, ci mancherebbe altro… senza dimenticare però che questi atti sono comunque figli legittimi di quella stessa Destra che ha partorito anche questi giovani.
Azione Giovani non sono solo "imbianchini" che si scoprono all'improvviso antirazzisti, mettendo in scena un film che rasenta la pagliacciata solo per tentare di lavare l'onta fascista che si portano addosso, ma sono soprattutto quelli che Venerdì 25 gennaio, al termine di un iniziativa di comunicazione antifascista promossa dagli Studenti Autorganizzati del liceo Pascoli di Firenze aggrediscono 5 dei compagni presenti, mentre
si dirigevano verso i propri mezzi per tornare a casa.

Inutile sottolineare la gravità del fatto, che arrivava dopo l'aggressione di Treviso (14/01) contro la studentessa "colpevole" di canticchiare "bella ciao" e quella razziale di Pescara (22/01) ai danni di uno studente immigrato filippino. Solo per citare pochi esempi, ma il repertorio è vastissimo, e ricco di attività che vanno stranamente nella direzione opposta al gesto miracoloso di S. Maria al Bagno.
Non sarà certo una pennellata di populismo a cancellare la vera natura di organizzazioni neo-fasciste o post-fasciste che dir si voglia.

Il Partigiano
(Lecce)