IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

OPERA GAGIA PRESTO IN VERSIONE DEFINITIVA

Il presidio di Opera è diventato un documentario che, bello o brutto, oramai è stato prodotto. Personalmente credo sia incompleto ma, effettivamente, se avessero dovuto mettere tutto quello che secondo me ci sarebbe voluto non avrebbero potuto fare un documentario della durata di un ora ma bensì una soap opera da 1600 puntate. L'unica cosa su cui possiamo ancora contribuire a migliorare il lavoro del regista Antonio Bocola è la pulizia delle immagini e dell'audio rendendo comprensibili le interviste ai presidianti che nella versione dell'anteprima erano contraffatte sia nell'audio che nell'immagine. Questo ha prodotto un pessimo risultato in quanto la sensazione di un volto contraffatto ed una voce alterata fa passare in secondo piano l'intervista lasciando invece spazio ad altre considerazioni sul perchè non si siano mostrati i presidianti mentre i rom intervistati sono sempre tutti sorridenti. La soluzione l'ho trovata con il regista offrendomi di recuperargli le liberatorie degli intervistati che, salvo una persona che non ho ancora riconosciuto, ho già tutti contattato. Naturalmente appena disponibile anche l'ultima liberatoria provvederemo a farci fornire delle copie del documentario presentabili e corrette anche nell'audio (lavoro tecnico che nella versione cinematografica di presentazione non era stato ancora fatto). L'idea è comunque quella di organizzare delle proiezioni al cinema di Opera aperte a tutti i cittadini. Per le copie da diffondere ai cittadini è preferibile quindi aspettare ancora alcuni giorni per la versione definitiva e per ricevere le opportune autorizzazioni. Chiunque fosse interessato può scriverci all'indirizzo mail presidiodiopera@libero.it. Un ultimo appello: per aiutarmi ad identificare l'ultimo cittadino che ancora non ho riconosciuto invito chi ha visto il film a scrivermi i nomi delle persone che pensa di avere visto nella versione contraffatta.

ULTIME NOTIZIE: Per le tende distrutte a Opera

Si avvia alla chiusura l'indagine del pm Laura Barbaini sull'incendio doloso delle tende destinate a una settantina di rom a Opera del dicembre scorso. Sedici erano i nomi finiti nel registro degli indagati. Tra questi oltre a residenti della zona che avevano partecipato alla manifestazione contro l'insediamento di donne e bambini sgomberati da via ipamonti ci sono tre esponenti politici. Alberto Pozzoli di Alleanza Nazionale, Ettore Fusco del Carroccio, Vittorio Calvi di Forza Italia, capogruppo in consiglio comunale. L ipotesi di reato a carico di Calvi è di concorso in danneggiamento aggravato e in invasione di terreni ed edifici. Diversa da quella di istigazione alla violenza contestata agli altri due politici finiti nel mirino della procura ormai mesi fa. Un filmato girato con un telefonino, nel quale sarebbe ripreso l'incendio del campo allestito dalla Protezione Civile incendiato lo scorso dicembre per togliere il tetto di tela ai rom. Il video sarebbe stato sul computer di Calvi, che però ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento. Alla lista qualche settimana fa solo i nomi dei piromani, ma qualcosa potrebbe essere cambiato.
tratto da E-POLIS del 25 giugno 2007

OPERA GAGIA. Figuraccia di Ramazzotti!

Piuttosto sorprendente il lavoro del regista del documentario sul presidio di Opera, Antonio Bocola (nella foto con l'Assessora provinciale alla cultura Daniela Benelli e due presidianti) che anzichè dipingere la protesta cittadina, durata due mesi, come l'atto di intolleranza razziale cui avevamo fatto l'abitudine ad essere accomunati leggendo i giornali ed ascoltando la televisione si è limitato a produrre una discreta testimonianza di un avvenimento che ha avuto un forte impatto sull'opinione pubblica nazionale ed un devastante riflesso sulla comunità operese. Un effetto, quello locale, che è già stato dimenticato dai protagonisti del presidio e non ha certo lasciato traccia se non nella stanchezza fisica recuperata in qualche settimana. Altrettanto non si può dire dei quattro gatti che hanno tentato di fare credere che Opera fosse divisa e che ancora oggi ci vengono a provocare con le scritte sui muri, con le incursioni nei nostri blog, con il saluto negato quando ci si incontra per la strada, con il tentativo di attaccar briga in occasioni come quella di ieri all'Oberdan, con volantini infamanti e chissà quanta altra propaganda sotto banco. La dice comunque lunga il fatto che questa parte di Opera, quella che voleva i rom ed insultava i presidianti, sia tutta rappresentata da chi qualcosa ci avrebbe guadagnato dalla loro presenza, vedi ad esempio i volontari pagati, i militanti di rifondazione comunista già pronti con le loro cooperative sociali, il parroco ed i suoi militanti pronti a ricevere i finanziamenti tramite la caritas, i politici del centrosinistra per difendere gli interessi cattocomunisti legati alla poltrona che occupano. Chiunque di noi invece può girare per il paese a testa alta e dire a chi non veniva al presidio per pigrizia ma si limitava a dire "Bravi ragazzi, fate bene. Se avessi tempo verrei pure io" che se ci fossimo stati tutti avremmo lottato di meno, vincendo prima la nostra battaglia, ed oggi nessun sindaco o assessore potrebbe ancora permettersi di girare liberamente per il paese raccontando di teste rasate venute da milano e saluti romani in consiglio comunale.

PARTECIPIAMO NUMEROSI, ECCO COME ARRIVARE

ecco le soluzioni suggerite dalla Paoletta (che mi fa notare che la MM circola fino alle 24 e poi ci si attacca al tram) per arrivare il prima possibile alla sede della proiezione:

ITINERARIO1: LASCIARE L'AUTO A ROGOREDO, PRENDERE LA METRO 3 GIALLA FINO A DUOMO, CAMBIARE CON LA ROSSA DIREZIONE SESTO; SCENDERE PORTA VENEZIA.

ITINERARIO 2: LASCIARE L'AUTO P.LE ABBIATEGRASSO, PRENDERE LA LINEA 2 VERDE, SCENDERE IN CADORNA, CAMBIARE CON LA ROSSA DIREZIONE SEMPRE SESTO; SCENDERE PORTA VENEZIA.

ITINERARIO 3: VENIRE IN PORTA VENEZIA CON L'AUTO E NELLE VIE TRA BUENOS AIRES E CENTRALE CERCARE UN POSTO AUTO. QUALCUNO LIBERO SI TROVA A QUELL'ORA.
anche chi volesse assistere alla seconda proiezione, non riuscendo ad essere li per le 20.30, venga ugualmente appena possibile per dimostrare l'interesse della popolazione operese.

Mercoledì 20 giugno allo Spazio Oberdan: anteprima di “Opera Gagia”, film documentario diretto da Antonio Bocola e prodotto dalla Provincia di Milano

SICURAMENTE SARA’ DEMAGOGIA ALLO STATO PURO…
MA ALTRI POTREBBERO RICREDERSI VEDENDOLO E CAPIRE CHE NELLA VITA
SI DEVE LOTTARE PER GLI IDEALI DI GIUSTIZIA, SICUREZZA E LIBERTA’
IL NOSTRO FILM SI DOVREBBE INTITOLARE: OPERA LIBERA!
OPERA GAGIA
La paura degli zingari, fra ragioni e fantasmi, alle porte di Milano
foto roberto re
Mercoledì 20 giugno alle ore 20.30 e alle 22.30, presso Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2: anteprima di “Opera Gagia” (DV, 57’, Milano, gennaio/maggio 2007; produzione E-Tica Srl - divisione Film), regia di Antonio Bocola, ricerca giornalistica e interviste Alfredo D’Amato e Francesco Scarpelli. Documentario prodotto da Provincia di Milano/Settore cultura.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Realizzato fra gennaio e maggio 2007, “Opera Gagia” racconta i fatti seguiti allo sgombero con procedura d’urgenza, nel dicembre 2006, della comunità di settantadue Rom rumeni da uno degli accampamenti abusivi di Via Ripamonti a Milano, e le reazioni al loro trasferimento nei terreni temporaneamente loro destinati da Comune e Provincia di Milano nell’adiacente comune di Opera. Il film ricostruisce l’intera vicenda attraverso immagini di repertorio, interviste ai protagonisti e riprese all’interno della comunità Rom e tra gli abitanti del paese: dal corteo spontaneo di protesta radunatosi sotto la sede del Comune, all’incendio delle tende allestite dalla Protezione Civile, ai presidi permanenti all’ingresso del campo; dall’immediato ciclone mediatico, che divide gli abitanti di Opera e l’opinione pubblica tra chi è “contro gli zingari” e chi invoca i nuovi “imprenditori politici della paura”, fino alla partenza volontaria dei Rom, stanchi del clamore e dei continui insulti, annunciato cinquantadue giorni dopo con una lettera aperta a tutta la cittadinanza gagia, cioè non-zingara.

“Opera Gagia” ripercorre attraverso le voci dei protagonisti le tappe dell’affermazione di una non-identità come soluzione di un conflitto sociale e culturale, a Opera come a Milano, attraverso la vittoria delle divisioni e delle solitudini.

Antonio Bocola (Napoli,1967) vive e lavora a Milano. Diplomato all’Itsos di Milano, cresce professionalmente allo Studio Pontaccio, dove lavora come come aiuto regia di Marco Bechis e segue la produzione di diversi programmi TV di successo. Dal 1990 ha lavorato come Aiuto Regista/Producer per diverse case di produzioni e agenzie pubblicitarie.
Da molti anni lavora con Paolo Vari, con il quale ha firmato documentari, fiction e programmi TV. Nel 2004, realizza con Vari il lungometraggio Fame chimica (2004), selezionato al 60° Festival Internazionale del Cinema di Venezia e vincendo, lo stesso anno, il Festival di Annecy, in Francia. I loro i lavori precedenti sono Potrei credere solo a un Dio che sapesse danzare (1996), Pompeo (1998), Lavoro in corso (1998).
Di I love Italy - la prima docusoap italiana, e di Metti... Un posto al sole, è autore e regista.
Cura la regia di Chicas, un programma con Ambra Angiolini per Fox.
Ultimi lavori, per Rai Due e per Rai Sat Arte, dei documentari sul design italiano, sull'artista Damien Hirst, quindi un documentario sull’artista Tom Sachs per Fondazione Prada.
Curatore del Laboratorio sperimentale cine-tv presso l'IPM Beccaria da febbraio 2007.
Dal 2005 è amministratore delegato di E-tica srl, in comproprietà con Studio Azzurro.

Francesco Scarpelli (Milano, 1965) giornalista, sceneggiatore e autore televisivo, collabora con Antonio Bocola da dieci anni. Nel 1996, con Bocola e Paolo Vari, scrive il documentario sul teatro italiano d’avanguardia Potrei credere solo a un Dio che sapesse danzare. Nel 1997/1998, con gli stessi registi, scrive i mediometraggi Fame chimica e Pompeo, e nel 2001, è autore e sceneggiatore della docusoap I love Italy – Italiani d’America (Camera GP, Tele+, TSI). Nello stesso anno è autore e coregista, con Marco Carraro, Emiliana e Paolo Poce, di Racav Lavor / Cerco Lavoro, documentario sugli zingari di Milano. Nel 2004 firma con Paolo Poce, Porrajmos, una persecuzione dimenticata, documentario sul genocidio nazifascista degli zingari europei. Sempre con Bocola e Vari ha firmato dialoghi e sceneggiatura del lungometraggio Fame Chimica; con Tekla Tidelli ha firmato il lungometraggio FuoriVena (2005), selzionato al 58° festival del Cinema di Locarno.

Alfredo D’Amato, giornalista professionista, è nato a Milano 39 anni fa.
Ha cominciato la sua attività di indagine investigativa e divulgativa sui fenomeni criminali a Milano, alla fine degli Anni Ottanta, lavorando con Nando dalla Chiesa per il mensile Società Civile.
Sotto la direzione di Indro Montanelli, è stato cronista di "Nera" per il Giornale.
Per dieci anni ha lavorato in Rai, prima con il regista e autore Gilberto Squizzato, realizzando una serie di docu-movie, vere e proprie inchieste giornalistiche, raccontate con un linguaggio cinematografico. Poi, è stato redattore del Tg3 Regionale e dei Servizi Speciali della Testata giornalistica regionale della Rai. Negli ultimi due anni, ha ricoperto l’incarico di Responsabile della Comunicazione e di Addetto Stampa della Presidenza del Consiglio comunale di Milano.
Oggi, fa parte del pool di giornalisti che ha fondato il nuovo quotidiano milanese Cronacaqui, dove lavora come cronista di "Giudiziaria".

Informazioni al Pubblico:
Provincia di Milano/Settore cultura, tel. 02.7740.6371
www.provincia.milano.it/cultura

PRESIDIO DI OPERA - RONDE DI POASCO Poasco, 14 giugno 2007

Opera purtroppo non possiede un campo a 7 e quindi la gara di ritorno con i poaschesi si disputerà ancora sul campo (stavolta con l'erba tagliata) del Cavallino Bianco a Poasco. Giocatori: Ettore, Pitti, Bartolo, Lorenzo, Simone, Andrea, Micio, Bacco, Jerry, Mauro e Pino. Dopo la partita tutti da Mimmo (il Vivà) a mangiare la pizza.

MIRASOLE: DOMENICA 17 GIUGNO dalle ore 15.30

A grande richiesta si replica all'Abbazia di Mirasole organizzando la seconda Festa di Mirasole.
MANCARE E' UN DELITTO... soprattutto per un presidiante.

IL PRESIDIO DI OPERA PERDE IL DERBY ANTI-ROM SUL CAMPO DELLE RONDE DI POASCO

GRANDE RIMONTA DELLA SQUADRA DI POASCO DOPO UN INIZIO FULMINANTE DEGLI OPERESI
RONDE DI POASCO – PRESIDIO DI OPERA 9-7 (primo tempo 3-3)
marcatori Presidio Opera: Ettore, Bartolo, Ettore, Micio, Micio, Bartolo, Micio.
Poasco, 8 giugno 2007 - Il primo atto del derby anti-rom va ai padroni di casa delle Ronde di Poasco, protagonisti di una straordinaria rimonta dopo che la compagine operese si era portata avanti addirittura per 3-0 nel primo tempo.
In effetti dopo i primi 20 minuti di gioco la partita sembrava essere in discesa per gli ospiti, una doppietta dello scatenato Ettore ed un gol di Bartolo ci avevano illuso di aver già messo il risultato in cassaforte, invece i ragazzi in maglia blu delle Ronde di Poasco non hanno mollato e sono riusciti prima a chiudere il primo tempo in parità, poi addirittura a dilagare nel secondo tempo e a vincere meritatamente la partita.
Il Presidio di Opera si presenta al centro sportivo Cavallino Bianco di Poasco con questa rosa di giocatori: Antonio, Pitti, Bacco, Mauro, Lori, Ettore, Simone, Pino, Bartolo, Micio e, nel secondo tempo, Gerry.
I nostri partono fortissimo e vanno in vantaggio grazie ad un bel diagonale del bomber Ettore, il raddoppio è opera di Bartolo che batte l’ottimo portiere avversario da due passi, passano pochi minuti e arriva addirittura il terzo gol che porta la firma ancora di Ettore, sul 3-0 i nostri si disuniscono e i padroni di casa cominciano ad imporre il proprio gioco, molti giocatori di Opera giocano con scarpe da calcetto e, complice anche il campo bagnato, faticano a mantenere l’equilibrio ed a controllare il pallone reso viscido dall’acqua.
Nel giro di 10 minuto dal 3-0 si passa al 3-3 e si va al riposo in parità.
Nella seconda frazione di gioco le Ronde di Poasco fanno valere il fattore campo e allungano fino al 5-3, gli operesi rimangono in qualche modo aggrappati al match grazie ad una prodezza di Micio che al volo batte l’estremo difensore di Poasco dal limite dell’area perfettamente imbeccato da un bel assist di Bartolo.
Ma è solo un’illusione, ormai il Presidio è in debito d’ossigeno e non basta l’ottimo inserimento di Gerry, compensato nelle file dei nostri avversari dall’ingresso in campo di un giovanissimo ed ottimo elemento, per raddrizzare un risultato ormai compromesso, le Ronde vanno in gol con estrema facilità grazie agli spazi concessi dalla nostra difesa sbilanciata in avanti nel disperato tentativo di rimonta e, in contropiede, i poaschesi ci fanno molto male, un lampo di Pino che sfonda a centrocampo da a Micio la possibilità di mettere dentro la sua doppietta personale, poco dopo un gol di Bartolo ci da ancora qualche speranza ma ormai il risultato è di 9-6, l’ultima fiammata proprio allo scadere è ancora di Micio (tripletta per lui) che mette dentro il definitivo 9-7.
In sintesi una partita dai due volti, ottimo primo tempo dei nostri che però non riescono a chiuderlo in vantaggio e Ronde di Poasco che invece vengono fuori alla distanza e si fanno nettamente preferire nella seconda frazione di gioco, risultato finale sostanzialmente giusto e va letto anche considerando il fatto che gli operesi erano al loro esordio a 7, quindi gli automatismi e i movimenti erano tutti da testare.
Ora si attende il match di ritorno in quel di Opera, ci sono da rimontare 2 gol, impresa difficile ma non impossibile.
Andrea.