IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

14 GENNAIO 2007: LA PARROCCHIA PROTESTA PER LE MANCATE OFFERTE ALLA CHIESA

L'operese, il volantino del Gruppo Consiliare della Lega Nord, colpisce nel segno e dopo essersi ricavato uno spazio su alcuni quotidiani, tra cui il Corriere della Sera ed il Giorno, produce i suoi effetti.
Il Capogruppo leghista Ettore Fusco, sul giornalino uscito lunedì 8, invita i fedeli a non fare alcuna offerta alla chiesa di Don Renato avvisando anche chi si reca al Santuario di fare buon uso dei propri soldi poiché una parte dei denari, raccolti nella vecchia chiesa di Don Michele, diventano comunque bottino della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo.
Le persone che frequentano la chiesa principale diminuiscono notevolmente mentre il Santuario del vecchio parroco, al contrario, si affolla.
Diminuiscono soprattutto le offerte a seguito, evidentemente, dell'appello del presidiante che risponde in questo modo alle iniziative della curia operese.
Proprio per una questione di denaro, per la prima volta dall'inizio della vicenda, giunge in serata al presidio l'emissario di Don Renato, l'incolpevole Don Danilo che tutti ci siamo invece augurati non sia giunto di sua iniziativa ma sia stato invitato a farlo dal suo Parroco.
Il giovane prete cerca proprio Fusco ed ovviamente lo trova subito. Sembra che non sia piaciuto il volantino e, soprattutto, l'uso fattone dai quotidiani che ne hanno amplificato la portata.
Così intuiamo che l'effetto è stato devastante se finalmente qualcuno si è deciso di venire a sentire che si dice al presidio. Peccato però ricordarsi delle "pecore smarrite" solamente quando "il pastore" si accorge che in realtà si è smarrito proprio tutto "il gregge".
Nessun gregge significa niente lana, nessun gregge significa niente latte da mungere, niente di tutto questo significa fine dei profitti
Così il coraggioso prete si avventura in una discussione con il portavoce dei presidianti che non si tira indietro e ribadisce la valenza di quanto scritto sul volantino e sull'opportunità di protestare con uno sciopero delle offerte per fare smuovere anche la parrocchia.
In effetti la presenza del prete davanti al campo rom conferma la riuscita dell'operazione ma lo scopo di Don Danilo è quello di ottenere da Fusco una rettifica poiché "quando si dicono cose che non si conoscono si possono anche rischiare delle conseguenze".
Secondo Don Danilo infatti, oltre ad essere stata ingiusta la questione dell'astensione dal fare le offerte in chiesa, sarebbe falsa la notizia che la Parrocchia si prende anche i soldi dal Santuario.
La discussione finisce subito poiché il Fusco a voce alta invita chi si è sposato nel Santuario ad alzare la mano se ha dovuto fare offerte a Don Renato quando questi ha concesso il permesso di sposarsi nella chiesa vecchia. Vi è infatti una discreta levata di mani che induce il prete a cambiare argomento che, di sicuro, non convince Fusco a ritrattare alcuna accusa fatta sul suo volantino.
A questo punto trascorrono un paio d'ore in cui altri presidianti dialogano con l'inviato di Don Renato e cercano di spiegare le proprie ragioni travisate dal troppo interessato Parroco che li ha definiti nel migliore dei casi come "persone assatanate".
da L'OPERESE di gennaio del 2007
di Ettore Fusco
Dopo le belle parole del Parroco Don Renato, definito “parroco o padrone” di Opera persino sulle partecipazioni di un recente lutto, sembra che gli operesi (addirittura i bambini, recita il volantino diffuso ai parrocchiani) siano tutti assatanati, paragonati ad Erode (persecutore di bimbi mentre cercava Gesù) ad Hitler (persecutore di intere razze e dei disabili) al Ku Klux Klan (persecutore dei neri negli states). Non ci dilunghiamo sulla vergogna di chi ha impedito lo scambio del segno di pace, tra i fedeli, per il lutto che gli abbiamo causato non accogliendo a braccia aperte gli zingari, non ci accaniamo sulla sua predica e l’invito ad imparare proprio dagli zingari (cosa? boh!) neppure sulla decisione di portare in chiesa gente non cattolica per farli accogliere da chi non li ha voluti. Ci preme però fare notare che la festa, l’accoglienza, il pranzo ecc sono stati pagati con i soldi delle nostre offerte… sia nella sua chiesa che in quella del Grande Don Michele che deve rimettere al “padrone” di Opera le offerte ricevute al Santuario della Madonna dell’aiuto. A questo punto, per evitare che continui a fare del bene agli zingari con i nostri soldi - soldi di gente indemoniata, assatanata, ecc ecc… - invitiamo tutti i parrocchiani ad astenersi dalla carità alla chiesa operese, NON UN EURO A CHI ANTEPONE GLI ZINGARI E, FORSE, ALTRI INTERESSI A QUELLI DEI PARROCCHIANI DI OPERA.

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