IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

4 GENNAIO 2007: I GIOSTRAI SUL PIEDE DI GUERRA

Per l'ennesimo anno si prospetta vita dura per i giostrai che ad ogni carnevale vengono ad occupare l'area loro destinata all'ingresso del paese.
Non è infatti la prima volta che devono fare battaglie a suon di carte bollate per ottenere il rispetto del proprio diritto al lavoro. Questa volta però il Vice Sindaco Liguori, Assessore al Commercio, ha una scusa migliore di quelle degli anni precedenti, questa volta è in una botte di ferro: "dopo l'installazione del campo di prima accoglienza allestito per una settantina di rom... non è disponibile l'area circense".
Ma il Vice Sindaco auspica comunque una soluzione, magari dislocando le giostre in diverse parti del territorio come già fece fare una volta causando grossi danni ai giostrai, oppure rivolgendosi ad operatori privati. Intanto nega l'area accanto al Polifunzionale, sede storica delle giostre prima dell'avvento dell'area circense, in quanto la vicinanza alla biblioteca sarebbe "incompatibile con la necessaria tranquillità richiesta da chi deve studiare o consultare libri".
E' incredibile ma a Opera sono anni che i giostrai, con l'aiuto del Consigliere della Lega Ettore Fusco, devono lottare per ottenere un proprio diritto.
Ogni anno, da quando Tonino Liguori è in Giunta, vi è una buona scusa per tentare di dissuadere i giostrai dal venire a Opera.
Solo in un paio di occasioni sono riusciti a farli piazzare altrove causando gravi danni agli esercenti e privando i cittadini di un evento che aspettano un intero anno per il tradizionale appuntamento carnevalesco con le giostre.
Solitamente la scusa è quella del cantiere della Croce Rossa che sta per partire.
Pretesto sempre smentito dalla Croce Rossa stessa ma solo dopo le peripezie e le carte bollate dei giostrai che devono preoccuparsi di contattare mezza lombardia per dimostrare che nessuno inizia alcun lavoro in quell'area.
Il bello è che l'area circense, come dice il nome, spetta di diritto ai giostrai ed ai circensi.
Una legge infatti ha previsto la delimitazione di quell'area e ne ha finanziato la realizzazione.
La Prefettura quindi dovrebbe tutelare i giostrai che invece sono invisi all'amministrazione operese. Loro stessi riferiscono di essere stati definiti, in passato, da un amministratore operese "zingari poco graditi ai cittadini poichè nel periodo della loro permanenza in paese aumentano i furti".
Forse il problema è che il luna park è troppo vicino alla casa proprio di chi deve autorizzarli, oppure il problema è davvero legato alla sicurezza.
Ma allora perché concedere oggi l'area ad un campo rom che gli operesi hanno dimostrato di non volere e da cui non esce quasi nessuno in orario utile per andare a lavorare mentre si è sempre cercato di non assegnarla ai giostrai in quanto considerati zingari?
Perchè ai rom di Don Colmegna si ed ai lavoratori giostrai no?
E' un problema di sicurezza oppure di interessi?
Continuando a porci queste domande raccogliamo per l'ennesimo anno la protesta degli amici giostrai, che non sono zingari come dispregiativamente considerati e definiti in un recente passato da qualche amministratore, e con loro ci batteremo per consentire ad una ventina di famiglie, tra cui una storica operese, di portare a casa il proprio salario.
Intanto il presidio continua...

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