IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

28 GENNAIO 2007: RAMAZZOTTI LAMENTA ANCORA AGGRESSIONI FANTASMA

Ogni giorno il Sindaco Ramazzotti trova il pretesto per insultare gli operesi con il racconto di qualche evento a dir poco "dubbio".
E' il caso di una presunta aggressione verbale subita da qualcuno che avrebbe avuto difficoltà nel recarsi al campo nomadi attraverso il presidio dei cittadini.
Il primo cittadino operese non perde occasione per invocare l'intervento del Prefetto e del Questore con i quali i rappresentanti dei presidianti, in particolare il Consigliere Ettore Fusco, dialogano quasi quotidianamente per mantenere un clima di serenità all'interno della sacrosanta protesta che non cesserà certamente per volontà del Sindaco.
Ramazzotti intanto continua a parlare di operazione umanitaria e di legalità rispettata all'interno del campo e non all'esterno. Ogni giorno in pratica accusa anche le Forze dell'Ordine di non fare il proprio dovere e più volte dubita delle capacità di Prefetto e Questore che, secondo lui, avrebbero già dovuto sgomberare l'area occupata dagli operesi abusivi ed illegali.
Gli operesi però... per i rom si tratta invece di missione umanitaria!
Intanto il Questore, per accontentare il Sindaco che ogni giorno fa pressioni, convoca i presidianti in questura per mediare alcune forme di protesta.
Oggetto dell'incontro tra Fusco ed il Questore è lo spostamento del baracchino, il "ROM-PI-BAR", utilizzato come ricovero dei viveri e punto di aggregazione.
Un gazebo costruito con barre di ferro, listelli di rinforzo e tendoni vari sotto cui i presidianti proteggono il televisore, i viveri e se stessi quando piove.
COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO:
Quotidianamente apprendiamo dai giornali qualcosa di nuovo:ieri, domenica 28 gennaio, abbiamo saputo da "Il Giorno" che qualcuno è stato vittima di aggressione verbale da parte di 80 presidianti l'area circense. Pertanto (e non a caso) il Sindaco Ramazzotti chiede per l'ennesima volta al Prefetto che il presidio venga sciolto da chi è preposto a mantenere l'ordine pubblico.Siamo indignati per la quantità di menzogne che l'Amministrazione riesce a produrre sul conto dei suoi amministrati in lotta per la tutela del territorio, lotta che, invece, competerebbe al primo cittadino e non, come sta avvenendo, all'intera cittadinanza lasciata sola, paradossalmente, contro l'Amministrazione ed il piccolo gruppo di familiari degli assessori, consiglieri e gestori di attività legate all'Ente.Ci auguriamo che il Prefetto ed il Questore prendano atto di quanto sta avvenendo ad Opera e si facciano garanti del buon andamento del presidio cittadino in atto da un mese, pacificamente, e determinato a resistere sino all'allontanamento dell'ultima tenda dall'area circense di via Marcora.Segnaliamo infine quanto apprendiamo dal mensile locale vicino all'amministrazione "Punto e Linea" in merito alla presunta aggressione subita dai volontari alcune sere fa quando, accompagnati dall'Assessore di rifondazione comunista Matteo Armelloni, si sono recati al campo nomadi per allietare la serata dei rom con musica e balli:Il gruppo dei volontari scrive al giornale, che pubblica, il racconto di quella serata e conclude ritenendosi fortunato perchè grazie all'intervento delle forze dell'ordine è stato evitato l'inseguimento degli stessi, ad opera dei presidianti, fino alle macchine.In virtù della denuncia che si dice sia stata fatta dai volontari presso la stazione dei carabinieri di Opera per aggressione e danneggiamento delle auto in sosta ci domandiamo se i volontari hanno mentito al giornale, visto che hanno dichiarato di non essere stati raggiunti ne di avere subito danni alle auto, oppure ai carabinieri, denunciando un fatto non accaduto, oppure ancora se, più semplicemente, la denuncia sia stata scritta da un militante di rifondazione comunista per poi farla sottoscrivere ai volontari senza sapere che gli stessi si erano già preoccupati di avvisare il giornale raccontando i fatti, realmente accaduti, senza pensare che la serata doveva essere strumentalizzata dal partito rifondazione comunista per creare l'ennesimo precedente. Precedente che, come tutti gli altri, non ha alcun fondamento di realtà.

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