IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

3 GENNAIO 2007: BORGHI: "L'INTENZIONE E' DI INTEGRARLI".

Oramai a pieno regime i presidianti hanno montato anche loro una tenda, che di giorno in giorno diviene sempre più robusta e protetta, per tenere al riparo dalle intemperie i viveri ed il televisore che accompagna il turno dei nottambuli e permette di assistere agli oramai numerosi dibattiti TV sulla questione nomadi. Opera ha aperto una strada nuova.
I bidoni per il fuoco sono diventati quattro di cui due in uso esclusivo alle forze dell'ordine che utilizzano gli stessi, e la legna fornita dai cittadini, per resistere alle gelide temperature. Fa molto freddo e la solidarietà, oltre alla generosità, è una caratteristica degli abitanti di questo vecchio paese a vocazione agricola che sorge alle porte di Milano nell'area una volta considerata il granaio del capoluogo lombardo.
A Opera sorge l'antica Abbazia di Mirasole, da cui la Provincia di Milano ha ricavato il suo logo con il sole al centro, e gli operesi sono storicamente dei gran lavoratori maestri nell'impiego delle marcite per la coltivazione della propria terra. Ancora oggi l'agricoltura locale si basa sulla coltivazione di granturco e riso.
La nebbia, altra caratteristica locale, attanaglia presidianti e forze dell'ordine penetrando fino alle ossa e rendendo ancor più eroica la resistenza dei manifestanti che anziché diminuire aumentano con il passare dei giorni.
Intanto in Comune, seduti comodamente in locali scaldati a spese di quegli stessi cittadini che gelano al presidio per volontà degli stessi amministratori comunali, il Sindaco Alessandro Ramazzotti il suo vice Tonino Liguori e gli assessori Riccardo Borghi e Matteo Armelloni lavorano esclusivamente per i rom.
In una riunione con alcuni giovani estremisti di sinistra, gli unici a guadagnare qualcosa da queste situazioni, viene promossa giornata festiva quella del Natale ortodosso.
"Sabato 6 gennaio sarà grande festa a Opera, al campo Rom... L'Epifana, infatti, è per gli ortodossi la vigilia di Natale, che ricorre il 7 gennaio, nove mesi dopo l'Annunciazione". Così recita il comunicato stampa del Sindaco dopo l'incontro con i rappresentanti della "Festa dei Popoli", i famosi volontari.
Così Ramazzotti, un comunista, dopo aver messo da parte le tradizionali contrapposizioni tra Peppone e Don Camillo, avendo trovato un Don Renato più comunista dello stesso primo cittadino, adesso festeggerà addirittura il Natale ortodosso, quello dei rom, alla faccia degli operesi che di illegalità non ne vogliono sapere.
Ma il processo di integrazione è partito e l'incarico dato alla Festa dei Popoli ne è la dimostrazione. L'Assessore ai Servizi Sociali Matteo Armelloni, di rifondazione comunista, annuncia trionfante che è stato deciso di realizzare un diario video e fotografico di tutte le iniziative organizzate. "Sarà una testimonianza visiva - sottolinea Borghi - di quanto la comunità operese farà e potrà essere un documento utile alle altre realtà che intendono portare avanti un progetto simile a quello di Opera". Oramai la macchina si è attivata... e sempre a spese della comunità operese, quella che presidia il campo.
Ultima novità del giorno è l'istituzione di una figura nuova, scelta immaginiamo bene in base a quali requisiti, "che possa essere punto di riferimento nei contatti costanti con il Comune di Milano e le associazioni che aiutano i bisognosi".
Il Comune non spenderà un centesimo, avevano assicurato gli amministratori operesi, e quindi si presume che i pochi volontari che si recano al campo siano d'avvero tali. Ma qualche dubbo i presidianti ce l'hanno.
Secondo l'Assessore Borghi, che dichiara l'intenzione di integrare i rom nel tessuto sociale operese, gli incarichi dati all'associazione che già opera sul territorio per i ragazzi locali serviranno a ristabilire una condizione di normalità necessaria ad uscire dall'emergenza.
Normalità il campo nomadi a Opera? Sembra di capire che sia questa l'ambizione del Comune ed in particolare dell'attivissimo Assessore Riccardo Borghi.
Intanto al presidio, saputo del Natale ortodosso e dei festeggiamenti voluti dal Sindaco nel campo, si organizza proprio per la sera del 6 gennaio la festa della befana.

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