NOMADI, I RESIDENTI BLOCCANO I LAVORI
Da "Il Giornale" del 19 dicembre 2006
Sono stati bloccati dai residenti i lavori per il nuovo campo nomadi in via Borsellino al confine con il Comune di Opera. E proprio dal Comune di Opera (che non era stato avvertito) sono arrivate le proteste rivolte a Provincia, Comune e Prefettura, che avevano trovato un accordo per costruire il nuovo campo dove ospitare i circa 67 rom, 34 dei quali minori, sgomberati il 14 dicembre da via Ripamonti. Soluzione ideale visto che l'area dove far sorgere la struttura d'accoglienza era dello stesso proprietario di quella sgomberata.Ma nella zona, a Noverasco, ci sono una casa di riposo ma soprattutto tante villette. «Saranno oltre un centinaio di famiglie» spiega il sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti (Ds). Quando hanno visto la ruspa ieri mattina, gli abitanti sono andati in strada a fermarla e intanto qualcuno è corso ad avvisare il sindaco che nel pomeriggio ha incontrato l'assessore alla Protezione civile della Provincia, Francesca Corso, e il prefetto Gian Valerio Lombardi.«Non è una cosa pregiudiziale, di chi è comunque contro - sottolinea Ramazzotti - ma c'è stato un corto circuito». Quello creato dal fatto che nessuno ha avvisato Comune e residenti, che per ora hanno ottenuto il blocco dei lavori fino a domani quando ci sarà un nuovo incontro (la conferma verrà oggi) in Prefettura. E proprio la Prefettura spera in una soluzione «in tempi brevissimi». Anche l’assessore Corso dice che «per domani ci saranno sviluppi interessanti».Il sindaco Ramazzotti oggi alle 11 incontrerà i residenti: «Come Comune - spiega - abbiamo dato la disponibilità a cercare una soluzione anche perché chi deve andare nel campo è povera gente che non ha un posto. Ma senza avvertire tutto si complica: di fronte a un atteggiamento incauto il rischio è che le cose si incaglino».
Sono stati bloccati dai residenti i lavori per il nuovo campo nomadi in via Borsellino al confine con il Comune di Opera. E proprio dal Comune di Opera (che non era stato avvertito) sono arrivate le proteste rivolte a Provincia, Comune e Prefettura, che avevano trovato un accordo per costruire il nuovo campo dove ospitare i circa 67 rom, 34 dei quali minori, sgomberati il 14 dicembre da via Ripamonti. Soluzione ideale visto che l'area dove far sorgere la struttura d'accoglienza era dello stesso proprietario di quella sgomberata.Ma nella zona, a Noverasco, ci sono una casa di riposo ma soprattutto tante villette. «Saranno oltre un centinaio di famiglie» spiega il sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti (Ds). Quando hanno visto la ruspa ieri mattina, gli abitanti sono andati in strada a fermarla e intanto qualcuno è corso ad avvisare il sindaco che nel pomeriggio ha incontrato l'assessore alla Protezione civile della Provincia, Francesca Corso, e il prefetto Gian Valerio Lombardi.«Non è una cosa pregiudiziale, di chi è comunque contro - sottolinea Ramazzotti - ma c'è stato un corto circuito». Quello creato dal fatto che nessuno ha avvisato Comune e residenti, che per ora hanno ottenuto il blocco dei lavori fino a domani quando ci sarà un nuovo incontro (la conferma verrà oggi) in Prefettura. E proprio la Prefettura spera in una soluzione «in tempi brevissimi». Anche l’assessore Corso dice che «per domani ci saranno sviluppi interessanti».Il sindaco Ramazzotti oggi alle 11 incontrerà i residenti: «Come Comune - spiega - abbiamo dato la disponibilità a cercare una soluzione anche perché chi deve andare nel campo è povera gente che non ha un posto. Ma senza avvertire tutto si complica: di fronte a un atteggiamento incauto il rischio è che le cose si incaglino».
INTANTO I CITTADINI: Mentre i residenti della Via Borsellino ed i vicini noveraschesi con l'aiuto dei mezzi di alcune aziende locali riuscivano a bloccare i lavori, nella vicina Opera giungeva la notizia tramite richieste di aiuto via E-mail ed il passaparola cominciava ad interessare sempre più persone che si organizzavano per dare manforte ai residenti di Noverasco per evitare che un campo irregolare fosse trasferito davanti alle abitazioni dei cittadini legittimamente preoccupati.
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