IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

9 FEBBRAIO 2007: LA PROVINCIA CONTRO IL PRESIDIO. SI RIMANDA LA MANIFESTAZIONE DI DOMANI PER LA PRESENZA DEI CENTRI SOCIALI A OPERA

Con un comunicato stampa la Provincia di Milano diffonde la notizia dell'approvazione di una mozione del centrosinistra votata anche da Forza Italia e UDC.
Si tratta di una strumentale solidarietà al Sindaco Ramazzotti ed alla criminalizzazione di quei politici schierati dalla parte dei cittadini.
E' naturale che la sinistra concepisca documenti simili, del resto ieri son giunti fino al Parlamento Nazionale con un'amenità simile, ma che siano votati anche da chi non ha il coraggio di rappresentare le idee ed i sentimenti popolari, pur rappresentandone le istanze nelle istituzioni, è proprio una vergogna.
Forza Italia e UDC, per timore di essere considerati tra i razzisti e xenofobi da condannare, condannano a loro volta i consiglieri Fusco e Pozzoli di Lega e AN a cui poco velatamente si riferisce la mozione.
I rappresentanti del Carroccio e del movimento di Fini escono invece dall'aula o votano contro il documento prodotto dalla sinistra in Provincia.
IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROVINCIA:
OPERA: dal Consiglio Provinciale solidarietà a Ramazzotti e condanna a intimidazioni razziste.
Foglia, impegno bipartisan importante.
“Piena solidarietà al sindaco Alessandro Ramazzotti” e “condanna di ogni forma di intimidazione di impronta xenofoba e razzista specie se fomentata” da esponenti politici. Così sulla vicenda rom di Opera è tornato a esprimersi il consiglio provinciale, che ha approvato ieri un ordine del giorno urgente passato con i voti di Unione, Forza Italia e Udc (Lega assente, An contraria).
Nel documento, presentato dal centrosinistra, si sottolinea che “in occasione dell’emergenza verificatasi nel periodo natalizio in seguito allo sgombero del campo nomadi di via Ripamonti a Milano, l’amministrazione comunale milanese e la Provincia, con il supporto della Casa della Carità, hanno ricercato una soluzione condivisa, sperimentando per la prima volta una forma di collaborazione istituzionale”. Considerato che “il Comune di Opera si è fatto carico della parte più gravosa dell’accoglienza provvisoria dei rom”, si legge nell’ordine del giorno, il consiglio provinciale, pur “nel rispetto del diritto dei cittadini di manifestare civilmente il proprio dissenso, condanna ogni forma di intimidazione di impronta xenofoba e razzista, specie se fomentata da alcuni esponenti politici nei confronti dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, delle associazioni, dei cittadini e della parrocchia”. Inoltre nel documento si esprime “piena solidarietà all’amministrazione comunale e al sindaco di Opera, ribadendo il massimo appoggio e l’apprezzamento per il lavoro fin qui svolto da quella amministrazione così come dal comune di Milano”.
Il capogruppo dei Ds in Provincia, Giuseppe Foglia, parla di “un impegno bipartisan importante, nel solco di un coordinamento comune tra istituzioni, sempre auspicabile di fronte alle questioni di grande rilevanza”.
Milano, 9 febbraio 2006
INTANDO SUL FRONTE DEL PRESIDIO:
Ettore Fusco è costretto a rinviare la manifestazione in programma domani mattina davanti al Comune. Dopo ore trascorse in Questura a cercare di ottenere la non autorizzazione di un corteo dei centri sociali in paese, contemporaneo alla manifestazione per dire no al campo nomadi, il Presidio rinuncia alla sua dimostrazione a cui aveva invitato, anche se non sarebbe venuto come nelle precedenti occasioni, il Sindaco Ramazzotti.
La scelta è tra mandare al macello un migliaio di operesi che troveranno due/trecento teppisti provenienti dai centri sociali di mezza Padania (al pomeriggio è in programma un sit-in davanti al consolato USA ed il tam tam degli estremisti invita a fare una "tappa a Opera per eliminare i fascisti, xenofobi dalla faccia della terra") oppure rinunciare al braccio di ferro e rinviare la manifestazione pacifica dei cittadini.
Questa volta la Questura assicura che ci saranno gli estremisti e che la giornata sarà calda.
Non essendoci la sinistra operese ma gente senza scrupoli che vive ai margini della società, assoldata proprio da quella sinistra che le mani non se le sporca ma utilizza i centri sociali per i lavori pesanti, il Presidio cede.
La manifestazione è rimandata ma il Questore promette che il giorno in cui si farà il corteo dei cittadini sarà vietato l'ingresso a Opera dei delinquenti con le bandiere rosse.
Un conto è vedere Liguori, Borghi, Armelloni, la Laura, Don Renato ed altre dieci persone interessate alla gestione del campo... un altro è il vandalismo e l'uso della violenza dei nazisti rossi provenienti da lontano non conosciuti e mai puniti per le devastazioni di cui si rendono protagonisti.
IL COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO:
9 febbraio 2007
La manifestazione in programma sabato 10 febbraio 2007 consistente in assemblea pubblica davanti al comune di Opera e successivo corteo fino all'area circense, sede del campo nomadi provvisorio, è stata annullata dagli organizzatori e rinviata a data da destinarsi.
La decisione dopo il vertice con la Questura che ha informato i Cittadini del Presidio del controcorteo organizzato dalla sinistra operese. Al controcorteo in questione parteciperebbero infatti esclusivamente i pochissimi militanti operesi di rifondazione comunista ed esponenti dei centri sociali di Milano.
I pacifici cittadini operesi del Presidio rinunciano pertanto a contribuire alle tensioni che il movimento antipresidio, a favore quindi del campo nomadi e del sindaco, sta creando nel nostro paese e sperano che la manifestazione dei centri sociali di domani non causi problemi ai cittadini operesi ed ai beni pubblici e privati degli stessi.
Naturalmente non possiamo non rimarcare la nostra indignazione per quanto siamo stati costretti a fare negli interessi dei cittadini. Rimunciare ad una Assemblea Pubblica per tutelare i cittadini minacciati dai Centri Sociali e da amministratori di sinistra del nostro stesso paese. Una sconfitta per la democrazia e la libertà che lascia senza fiato.
Il presidio rimane comunque attivo fino al 31 marzo all'area circense per tutelare il diritto dei cittadini a manifestare liberamente le proprie idee.

Nessun commento: