IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

1 FEBBRAIO 2007: INIZIA IL MESE DEL CARNEVALE AMBROSIANO

I presidianti sono saldi al loro posto ed in compagnia della sempre folta presenza di Polizia e Carabinieri prosegue con la protesta messa in atto per dimostrare contrarietà ad una scelta presa dal Sindaco Ramazzotti e dal Presidente della Provincia Penati di allestire un campo nomadi senza chiedere il parere ai residenti operesi, i legittimi proprietari dell'area che il Comune e la Provincia hanno deciso di disporne a proprio piacere dopo avere sfrattato i nomadi da un campo di Via Ripamonti.
Intanto all'area circense proseguono le incursioni del Segretario Generale del Comune e del Comandante della Polizia Locale che, di tanto in tanto, ordinano agli operai di recarsi a staccare gli striscioni affissi dai manifestanti.
Ogni volta si scontrano con qualche presidiante che informa il funzionario di Pubblica Sicurezza presente al campo e ne nascono diatribe su chi rappresenta la legge in quell'area.
Fortunatamente la Questura ha destituito la locale amministrazione comunale di qualsiasi competenza territoriale ed ogni volta, con la coda fra le gambe, il Dottor Moscara, il Comandante De Tomaso ed i loro accompagnatori devono tornarsene presso il palazzo a comunicare al Sindaco Ramazzotti l'ennesima missione fallimentare.
Curiosa poi la pervicacia con cui il Segretario Generale, unico dipendente comunale scelto dal Sindaco (ufficialmente), insiste nel voler rimuovere gli striscioni dall'area occupata dai presidianti.
Siamo nel mese del carnevale e le tradizionali giostre che a giorni sarebbero dovute arrivare sono in dubbio.
I giostrai hanno più volte manifestato con i cittadini, a tutela del lavoro di numerose famiglie tra cui anche una operese, e minacciano azioni forti se il Comune di Opera non trova loro una sistemazione idonea.
Fino ad oggi l'assessore Liguori, che in verità le giostre non le ha mai volute osteggiandone il diritto alla permanenza in Opera anche negli anni precedenti, è stato capace di proporre loro in alternativa unicamente il parcheggio dello Sporting a Noverasco oppure a dividere i giostrai e disseminarli in tutto il paese.
Ovviamente le due soluzioni sono impraticabili per i giostrai che necessitano di un'area per tutti e possibilmente in zona raggiungibile dai cittadini.
I rappresentanti dei giostrai chiedono l'area adiacente il centro polifunzionale, la vecchia sede delle giostre, ma per l'Amministrazione non se ne parla nemmeno. Troppo vicino alla biblioteca!
Così i giostrai vanno avanti a minacce, come gli stessi presidianti del resto, ed Opera diventa il paese dove per fare valere un proprio diritto devi manifestare ed alzare la voce. Questo grazie ad una persona in particolare: Alessandro Ramazzotti.

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