IL SITO DEL PRESIDIO DI OPERA E' UNA CARICATURA DEI PROBLEMI LEGATI ALL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETA' MODERNA.

SOTTO: LA STORIA DEL PRESIDIO DI OPERA, UN ANNO DOPO.

Dal 21 dicembre 2006 al 12 febbraio 2007 riassunta con gli articoli di giornale più significativi (spesso falsi) ed i comunicati stampa, per non dimenticare:

VERGOGNA, non possiamo permettere questo!

2 FEBBRAIO 2007: ARRIVANO I WC AL PRESIDIO

Durante la festa della salamella, il 31 gennaio, un imprenditore del territorio nota la massiccia presenza di persone e scopre il sentimento che lega questi uomini e queste donne uniti in una battaglia per il mantenimento della legalità nel proprio paese.
Cittadini tanto radicati ed amanti della propria terra da sacrificare al gelo giorno e notte da oltre un mese. Tutto questo venendo massacrati dalle istituzioni e dai mass media che denigrano, etichettandolo come manifestazione di xenofobia e razzismo, il sacrificio dei presidianti.
L'imprenditore nota che agli organizzatissimi presidianti manca un importante accessorio che lui tratta: il wc.
Così offre due wc chimici, quelli da cantiere autopulenti, che i responsabili del presidio accettano di mettere in bella mostra nello spiazzo in fronte al Rom Pi Bar accostati alla recinzione del campo.
Nasce così un altro servizio che il presidio offre alle centinaia di persone che transitano dal posto di guardia durante il giorno. Un ulteriore livello di civiltà che i manifestanti dimostrano al contrario dei visitatori degli ospiti del campo che, anche davanti ai cittadini, usano orinare dove capita, anche sulla ciclabile accanto ai passanti.
Ma questi sono certamente casi sporadici che non possono costituire prova di inciviltà bensì dimostrare semplicemente che non tutti i nomadi sono educati e vogliosi di integrarsi nella nostra società anche se, alcune persone del campo, parlando con dei presidianti si sono premurati di assicurare che si integreranno...
ma se devono andare via entro il 31 marzo che senso ha da parte loro parlare di integrazione?
Dei wc che i presidianti e le Forze dell'Ordine utilizzano per i propri bisogni osa parlare il Sindaco Ramazzotti in una lettera al Prefetto di Milano che rasenta il ridicolo.
Farebbe anche ridere se non fosse che la triste verità è quella di un Sindaco, che neppure riconosce ai cittadini operesi la dignità di potersi recare in un wc per i propri bisogni, che afferma: "a ridosso del campo, sono stati installati due wc chimici, di cui mi sfugge la finalità visto che nel campo, insieme alle tende, abbiamo provveduto ad installare i servizi igienici."
Interpretabile in due modi:
  1. i cittadini di Opera che frequentano il presidio possono andare nel campo a fare i propri bisogni nei wc che dovrebbero usare i nomadi.
  2. i cittadini di Opera non contano assolutamente nulla per il Sindaco Alessandro Ramazzotti che considera anche i wc montati dai presidianti quale una dotazione dell'area circense i cui legittimi proprietari sono, nel pensiero del primo cittadino, esclusivamente i nomadi.

Probabilmente è la seconda quella giusta, vista la considerazione sin qui avuta da parte di Ramazzotti.

IL SINDACO SCRIVE AL PREFETTO:

Egregio Signor Prefetto, rivolgo a Lei questo pubblico appello perché in queste settimane, nelle vicende travagliate che hanno visto al centro il Comune di Opera, ho avuto modo di apprezzarne l’equilibrio e la fermezza.

Abbiamo stipulato un patto con le istituzioni del Comune e della Provincia di Milano per dare un alloggio temporaneo a trenta famiglie (in prevalenza donne e bambini) e conseguentemente, con la necessaria determinazione, ci siamo adoperati per applicarlo e farlo rispettare, garantendo legalità nella gestione del campo e sicurezza per i cittadini.

Oggi quell’accordo costituisce un’esperienza utile per il Comune di Milano nell’affrontare la difficile situazione di via Triboniano e credo che potrà essere di riferimento anche per altre città, visto che il tema dell’integrazione possibile delle comunità Rom è diventato ormai di rilevanza nazionale.

In questi giorni non facili l’Amministrazione di Opera ha lavorato per ricostruire un clima di serenità dopo l’incendio e le devastazioni della vigilia di Natale, confidando nell’impegno della Magistratura affinché coloro che si sono resi protagonisti di questi gravi episodi siano perseguiti e cercando di stemperare le tensioni e le divisioni fra quanti capiscono e condividono il valore di quest’atto umanitario, impegnandosi in iniziative positive di dialogo e di assistenza verso la comunità Rom, e coloro che non accettano questa presenza neanche per poche settimane e che hanno deciso di tenere un presidio permanente all’ingesso dell’area di accoglienza.

Pur trattandosi di una protesta che ha avuto sin dall’inizio carattere politico, animata dal protagonismo dei consiglieri della Lega e di Alleanza Nazionale, ritengo che sia giusto garantirla e che trovi spazio nelle vicinanze dell’area, non è però accettabile che, come avviene ora, riempia di striscioni la recinzione del campo e si sia trasformata in un bivacco che, di fatto, pretende di controllare l’accesso nell’area.

Un presidio, così organizzato, ha dato già luogo nei giorni scorsi a tensioni e proteste (alcune ragazze e ragazzi hanno sporto denuncia per insulti e intimidazioni) e rischia di trasmettere un’immagine distorta persino del prezioso lavoro delle Forze dell’Ordine, poiché i manifestanti rivendicano il loro ruolo fondamentale nel garantire la legalità nel campo controllandone l’accesso.Proprio in queste ore è stata costruita, fra l’altro, senza alcuna autorizzazione, una struttura in legno che dovrebbe servire da bar e, a ridosso del campo, sono stati installati due wc chimici, di cui mi sfugge la finalità visto che nel campo, insieme alle tende, abbiamo provveduto ad installare i servizi igienici.

Giunti a questo punto, considero questa situazione intollerabile.La correttezza che chiediamo a queste famiglie che, non dimentichiamo sono ospiti del Comune di Opera, non può essere disattesa da coloro che sino a qualche giorno fa l’avevano reclamata.

Chi pretende legalità dagli altri e giusto che sia il primo a rispettarla e a Noi, che rappresentiamo le Istituzioni, spetta il compito di garantirla nell’interesse di tutti, per questo mi permetto di rivolgermi a Lei affinché, data la sensibilità che sin qui ha manifestato e l’autorità che rappresenta, intervenga per porre fine a questa vergogna.

Distinti saluti

Il Sindaco di Opera, Alessandro Ramazzotti

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